lunedì 2 dicembre 2013

Cena di Natale 2013

BUONE FESTE A TUTTI!

Gaysondrio, come di consueto, organizza anche quest'anno una cena in compagnia per scambiarci i consueti auguri di Buon Natale e Buone Feste.
Non mancate, sarà occasione di conoscere gente nuova, ritrovare amici già conosciuti e divertirsi in allegra compagnia.

Quest'anno l'appuntamento è Sabato 14 dicembre all'Albergo Ristorante Fancoli, Via Madonnina 35 - Frazione Castionetto di Chiuro (SO), alle ore 20.30, con il seguente menù proposto:
- Antipasto tipico con salumi, sciatt, cicorino e sottaceti/sottoli
- Polenta con salmì di cervo, brasato di manzo, salsicce e formaggi
- Sorbetto al Braulio
- Panettone
Vino rosso della casa, acqua, spumante, caffè, amaro
Quota a persona: 27 €
 
Adesioni entro Martedì 10 dicembre, telefonando al numero 328.947.64.63 / 328.494.77.29 o scrivendo a gaysondrio@email.it.
Siete pregati di comunicarci anche eventuali esigenze specifiche sul menù (intolleranze, vegetariani...)
 
Vi aspettiamo numerosi!
GAYSONDRIO

domenica 1 dicembre 2013

1° DICEMBRE: giornata mondiale per la lotta contro l'AIDS


Oggi, 1 dicembre, è ancora una volta la giornata mondiale per la lotta contro l'AIDS.
La forza di questa malattia risiede nell'ignoranza delle vittime e nell'ingiusta condanna sociale di una società ignorante e disinformata.

Conoscere questa malattia e i modi in cui si trasmette è l'unica vera protezione contro di essa. Ricordiamo inoltre che se, purtroppo, l'HIV/AIDS è una malattia da cui non si guarisce, è tuttavia "cronicizzabile" grazie alle attuali cure antiretrovirali.

A torto, troppe persone, si sentono protette dal rischio di un contagio mentre in realtà non conoscono, o credono erroneamente di conoscere, cosa è l'HIV/AIDS.

Ecco alcuni fatti che chiunque, dovunque si trovi a vivere, non dovrebbe mai mancare di sapere.

1. L'AIDS è causato dall'HIV
L'AIDS (sindrome da immunodeficienza acquisita) è una malattia provocata dall'HIV, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano. Nelle persone affette da AIDS il sistema immunitario non è più in grado di difendere l'organismo dalle malattie, e il processo degenerativo, se non curato per tempo, prosegue fino alla morte del paziente a causa delle infezioni cosiddette "opportunistiche". Non esiste una cura o un vaccino per eliminare definitivamente l'HIV dal corpo, ma terapie per tenerlo sotto controllo e azzerare la carica virale.

2. HIV e AIDS non sono la stessa cosa

Le persone che contraggono il virus HIV (sieropositive) non sono malate di AIDS, anche se sono destinate a diventarlo, in assenza di cure adeguate. Se non riceve farmaci antiretrovirali (ARV) un bambino nato HIV-positivo ha mediamente un terzo delle probabilità di morire prima di compiere un anno, e il 50% di probabilità di morire entro i 2 anni.  Se però la diagnosi è tempestiva e la terapia ARV è seguita con scrupolosità, un soggetto sieropositivo può avere una speranza di vita indefinita, pur rimanendo sempre portatore del virus. Soltanto quando il livello dell'infezione (viremia)  supera una determinata soglia e il livello delle sue difese immunitarie scende sotto una certa soglia, il soggetto è considerato malato di AIDS.


3. Come si trasmette il virus

L'HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti, in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali e latte materno sono fluidi che possono veicolare efficacemente il virus. La saliva non è fra questi, dunque è una falsa credenza che l'infezione da HIV possa contagiarsi tramite il bacio.
 

4. Il contagio sessuale

 La modalità più frequente di trasmissione dell'HIV è per via sessuale, perché durante un rapporto sessuale non protetto vi è il massimo scambio possibile di fluidi corporei, soprattutto quando si verificano circostanze aggravanti (ferite dell'apparato genitale, malattie veneree, sesso anale o forme violente di penetrazione). Le ragazze più giovani sono particolarmente esposte al contagio perché un apparato genitale immaturo è fisiologicamente più soggetto a ferite e infezioni.
 

5. HIV/AIDS, altre malattie a trasmissione sessuale e droghe

Le malattie a trasmissione sessuale (MTS) sono un fattore di rischio particolarmente elevato (da 5 a 10 volte superiore alla media) di contrarre o trasmettere l'HIV. I soggetti consapevoli di avere queste infezioni dovrebbero avere esclusivamente rapporti sessuali protetti (con preservativo o senza penetrazione), informare il partner e provvedere a curarsi.

I soggetti che assumono droghe per iniezione corrono un rischio molto alto di contrarre l'HIV/AIDS tramite lo scambio di siringhe e aghi infetti, pratica tuttora molto diffusa in alcuni ambienti e che provoca innumerevoli contagi ogni anno. Il fattore di rischio è così alto da indurre a consigliare di avere sempre sesso protetto con un partner che usa droghe iniettabili.
Per le medesime ragioni aghi, rasoi, strumenti chirurgici o apparecchiature per effettuare piercing o tatuaggi che sono entrati in contatto con sangue infetto e non sono stati sterilizzati possono veicolare il virus dell'HIV.
 

6. Come si evita il contagio per via sessuale

Il rischio di trasmissione dell'HIV/AIDS per via sessuale può essere ridotto se il soggetto si astiene dal sesso, se ha rapporti con un partner non infetto, se pratica soltanto sesso sicuro (con preservativo o senza penetrazione).
Recenti studi dimostrano anche che il rischio di trasmissione è molto ridotto se il partner infetto segue efficace terapia antiretrovirale e la sua viremia è azzerata.

Il profilattico (preservativo) e' una barriera fisica che elimina quasi totalmente il rischio. Si frappone tra le mucose genitali, evitando il contatto tra queste ed i liquidi biologici attraverso i quali si puo' verificare una trasmissione del virus. La sua efficacia e' legata all'appropriatezza dell'uso che se ne fa: si consiglia pertanto di usarlo costantemente e sin dall'inizio del rapporto.

Per uso corretto del preservativo si intende che:
a) Devono essere utilizzati profilattici in lattice di gomma in quanto forniscono una maggiore protezione nei confronti delle malattie a trasmissione sessuale.
b) Il preservativo deve essere conservato in un luogo fresco e secco.
c) I preservativi non devono assolutamente venire a contatto con oggetti acuminati (unghie, anelli, ecc.)
d) E' necessario usare il preservativo all'inizio di ogni contatto sessuale di tipo penetrativo e orale, in modo da evitare l'esposizione a liquidi che possono contenere agenti infettivi.
e) Indossare il preservativo quando l'erezione del pene e' completa, avendo cura di schiacciare il serbatoio tra l'indice ed il pollice in modo che non ci sia aria al suo interno.
f) Srotolare il preservativo lungo tutto il pene avendo cura di arrivare fino alla base, accertandosi che non vi siano bolle d'aria.
g) Utilizzare una lubrificazione a base di acqua (gel) nel caso in cui quella contenuta nel preservativo non fosse sufficiente. Evitare assolutamente lubrificanti a base oleosa o grassi che possono sciogliere la gomma del profilattico.
h) Subito dopo la eiaculazione e' necessario tenere il profilattico, con l'indice e il pollice, aderente alla base del pene in modo che durante l'estrazione esso non si sfili.

Tre sono le cause principali alla quale ricondurre il fallimento dell'azione preventiva del profilattico: 1) uso scorretto; 2) rottura; 3) difetti di fabbricazione. Se si esclude l'uso scorretto, di cui sopra abbiamo discusso, e non si utilizzano profilattici extrasottili, scaduti o fabbricati con prodotti naturali la percentuale di fallimento è estremamente bassa.
 
In caso di una vita sessuale attiva è sempre consigliato l'uso del preservativo! 

7. A chi rivolgersi

Se una persona sospetta di avere contratto il virus, l'unico modo per accertarlo è effettuare l'apposito test per l'HIV presso una struttura sanitaria attrezzata.
Si deve sapere che consultare un operatore sanitario ed effettuare il test nel pieno rispetto della privacy è un diritto riconosciuto. 
 
Dal momento dell'infezione alla comparsa degli anticorpi, rilevabili con il test, possono trascorrere da 4 a 6 settimane fino a 6 o 8 mesi; quindi il test e' attendibile dopo questo periodo. Il test va effettuato almeno dopo 3 mesi e rifatto dopo 6/8 mesi. In questo periodo bisogna considerarsi potenzialmente infettati quindi non donare il sangue, o sperma e praticare sesso con il preservativo. Il test si esegue con un semplice prelievo di sangue e con il consenso dell'interessato.
 
In Italia è possibile rivolgersi presso ASL e Ospedali per conoscere le modalità e i luoghi di effettuazione del test.
A Sondrio, è ad esempio possibile rivolgersi direttamente al SerT di Via Stelvio, 35 o contattarli al 0342/555362.
 

8. HiV/AIDS: una malattia di tutti

L'HIV/AIDS è una malattia che colpisce tutti, sia omosessuali che eterossesuali. 
Nel 2012 circa 35 milioni di persone nel mondo erano malate di HIV, uomini e donne.
 

9. L'HIV e i contatti umani quotidiani

L'HIV non si contagia con comportamenti sociali quotidiani. È del tutto privo di rischi stringere la mano a una persona sieropositiva, abbracciarla, condividere con essa cibo, abiti o altri utensili (tranne quelli che possono avere avuto contatto occasionale con il sangue, come rasoi e spazzolini da denti). Una persona sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina. È infondata anche la credenza che le zanzare possano veicolare l'HIV pungendo in successione persone malate e persone sane.
 

10. Solidarietà e umanità

L'ultima, e non meno importante fra le cose da ricordare, è che ogni persona merita accoglienza e solidarietà.
 
Oggi, in Italia e nel mondo, questa discriminazione e violenza è spesso diffusa e addirittura istituzionalizzata. Ad esempio, nel 2012, 44 paesi del mondo, imponevano restrizioni all'entrata, alla permanenza temporanea e alla residenza sul loro territorio di persone sieropositive. In molti paesi non è ancora pienamente garantita la riservatezza dello stato sierologico del malato di HIV.
 
Nel 2012, a livello globale solo 15 milioni di persone hanno accesso quotidianamente a trattamenti antiretrovirali, i cui costi purtroppo onerosi, dovrebbero invece essere visti come un investimento essenziale  di umanità per i malati e per le future generazioni, visto che potrebbero contribuire a  eradicare in poche generazioni la malattia.
 
Discriminare un essere umano perché ha contratto l'HIV/AIDS, è membro di una famiglia in cui vi sono persone infette, o appartiene a una categoria a rischio, costituisce la violazione di un diritto umano individuale ed è segno di profonda immaturità. Il silenzio e la paura che circondano l'HIV/AIDS possono uccidere quanto la malattia stessa.
 
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Non ci siamo detti tutto su HIV/AIDS e ti invitiamo ad approfondire quanto puoi le tue conoscenze. Ricordandoti dei milioni di persone che non hanno ancora possibilità di cure fai un offerta alle numerose iniziative di raccolta fondi relative.
 
Da oggi però inizia a considerare:
 
L'HIV/AIDS, se non lo conosci, uccide non solo te ma la tua umanità e le  persone malate  che andrai a discriminare.